I Pittori della Montagna
Esposizione dal 12 agosto al 9 settembre 2018
Tanart è lieta di presentare per questa sua terza esposizione estiva 2018 una selezione di artisti che nell’arco del secolo passato hanno visto nella natura la fonte di ogni bellezza e si sono fatti narratori della montagna.
La montagna che hanno imparato a conoscere attraverso la propria arte, la montagna che sa incantare e spaventare al tempo stesso, che emoziona e fa sognare.
La montagna, infatti, ha sempre suscitato e suscita ancora nell’animo o nella psiche dell’uomo un sentimento che può avere varie sfaccettature ma che alla fine converge sempre in esiti empatici: la montagna affascina, annichilisce e stordisce con la sua immanenza temporale, con la sua imponenza geologica, con la sua bellezza morfologica.
Questa attitudine verso la Montagna, attrattiva e reverenziale ad un tempo, si è andata precisando soprattutto nell’ambito della poetica del Romanticismo, quando le forze naturali, e comunque lo spirito della Natura, sono state associate alla liberazione di forti sensazioni, di sentimenti di abbandono quasi mistico, di esaltazione della percettività emotiva, di fronte all’inebriante visione della Montagna. Tutto ciò ha prodotto un impatto psicologico che ha sempre sollecitato il duplice sentimento di ammirazione estatica, da una parte, ma anche di timore per l’imponenza fuori scala umana della Montagna stessa.
Nelle trenta opere esposte, come per chi la conosce bene, la montagna rappresenta il luogo di stabilità intorno al quale tutto passa e scorre, mentre sulla sua cima il tempo sembra fermo e immutabile.
A testimonianza del fortissimo legame tra gli artisti e la montagna bastano forse le parole pronunciate da Segantini a poche ore dalla morte: “Voglio vedere le mie montagne”. Un legame quindi naturale, culturale e artistico che accomuna tutti i pittori.