Silvano Nebl (1934 – 1991)

Opere
Biografia

Silvano Nebl nacque in provincia di Trento, a Cles, il 5 ottobre 1934. I suoi iniziali esperimenti pittorici degli anni quaranta vennero appoggiati dagli insegnamenti del pittore futurista e critico d’arte bolognese Italo Cinti che si trovava proprio a a Cles a trascorrere i mesi estivi per le vacanze. L’età avanzata e i problemi di salute della madre Giovanna, oltre alla morte del padre, non gli permisero un’infanzia felice, ma fortunatamente riuscì a trovare nella pittura e nel rapporto diretto con la natura un momento di pace e riflessione, uno stacco netto dalle fatiche giornaliere. Cominciò così verso la fine degli anni Cinquanta a dedicarsi con più continuità all’arte, affinando la sua tecnica pittorica. Nel 1968 allestì la sua prima mostra personale, a Cles, nel Palazzo Assessorile. Tra il 1969 e il 1973, periodo nel quale cominciava a sviluppare in modo analitico e profondo il tema del paesaggio, Nebl dipinse spesso nei suoi quadri anche figure di contadini intenti al lavoro nei campi, sguardi intensi di anziani che fumano la pipa: questo fu l’unico momento del suo percorso artistico in cui l’uomo entrava direttamente nelle sue opere. Dal 1974, terminato il ciclo di opere sul ritratto, Nebl si dedicò esclusivamente alla rappresentazione della natura e del paesaggio inoltrandosi con più decisione in una ricerca e in una poetica nettamente più personali. In quegli anni sono da ricordare le personali di Modena al Centro Studi Muratori (1973), di Venezia alla Galleria d’Arte Il Riccio (1974), di Bologna alla Galleria d’Arte Portici (1975), di Trieste alla Galleria d’Arte Tribbio 2 (1976). Durante la seconda metà degli anni Settanta Nebl vide nelle valli trentine, nei fiori del bosco, nei vigneti, nelle ali variopinte delle farfalle spunti per poter dimostrare la raggiunta maturità nell’uso del colore, per potersi liberare in sapienti giochi di luce. I temi sviluppati sul fiore e sulla farfalla sono anche l’occasione per poter riflettere sulla condizione umana, divenendo metafore di una realtà che da Nebl non viene mai vista come negativa e opprimente. La positività e l’ottimismo dell’artista vengono sottolineati nettamente dalle opere che trasmettono un senso profondo di pace e tranquillità. Al 1977 risale la prima personale all’estero presso lo Steigenberger Hotel di Costanza, in Germania, mentre del 1979 l’importante partecipazione all’esposizione ‘Gli artisti d’Italia a Parigi’, presso il municipio della capitale francese. Con l’inizio degli anni Ottanta, mentre entra a far parte del gruppo di artisti trentini “La Cerchia”, Nebl inaugura la serie delle “Acque dipinte”, il ciclo “più completo, maturo, stilisticamente equilibrato ed armonico” come lo definì Fiorenzo Degasperi. Il tema dell’acqua, con i suoi riflessi e la sua dinamicità, accompagnarono l’artista fino alla fine e gli permisero di far valere tutta la sua bravura. Nel 1990 entrò come “socio accademico” nel “Gruppo Italiano Scrittori di Montagna – Accademia di Arte e Cultura Alpina” con il quale ebbe la possibilità di partecipare a quelle che saranno le sue ultime due esposizioni, le collettive di Milano e di San Vigilio di Marebbe. Sempre nello stesso anno l’ultima mostra personale di grande successo si tenne presso la Galleria d’Arte Fedrizzi nella sua Cles. Morì il 18 giugno 1991, nel pieno dell’attività e del successo.