Riccardo Schweizer (1925 – 2004)

Biografia

Riccardo Schweizer nasce a Mezzano, in Trentino Alto-Adige, nel 1925 per compiere poi i suoi primi studi tecnico-artistici prima a Belluno e successivamente a Venezia presso l’Istituto d’Arte dei Carmini, diretto dal roveretano Giorgio Wenter Marini e dove insegnava anche Carlo Scarpa. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia, la stessa accademia dove poi insegnerà pittura dal 1954 al 1960 in qualità di assistente di Bruno Saetti. In quegli stessi è ospite a casa del pittore Vittorio Basaglia, che rappresenterà un grande stimolo per tutta la sua ricerca artistica. Sempre a Venezia, ha modo di frequentare gli ambienti dell’avanguardia culturale della città e di conoscere una serie di intellettuali e artisti tra cui: Luigi Nono, Bruno Maderna, Gino Marinuzzi, Igor Stravinskij, Salvatore Quasimodo, Vittorio Klauser, Francesco Tentori, Virgilio Guidi, Diego Valeri, Rodolfo Pallucchini, Giuseppe Marchiori, Giuseppe Mazzariol, Elio Vittorini, Peggy Guggenheim, Guido Cadorin, Guido Perocco, Alberto Viani, Filippo de Pisis, Felice Carena, Gastone Breddo, Umberto Volante e Carmelo Zotti, che prenderà il suo posto all’Accademia nel 1960. In seguito al viaggio del 1950 in Francia, a Vallauris in Costa Azzurra, conosce e frequenta Pablo Picasso, Marc Chagall, Fernand Léger, Jean Cocteau, Massimo Campigli e Le Corbusier. Nel 1958, in occasione del decimo anniversario delle fondazione, il Museo Picasso di Antibes gli dedica un’importante mostra personale insieme all’amico artista Davide Orler. Dal 1960 si stabilisce in Costa Azzurra e si impegna nell’attività di ceramista. All’anno successivo risalgono le prime grandi opere murali, per l’Istituto Editoriale Italiano di Milano e per due strutture alberghiere a San Martino di Castrozza. Nel 1965 progetta per le nuove terme di Levico un pannello in ceramica che sancirà il forte legame con  l’industria Ceramica Pagnossin di Treviso con cui collaborerà fino al 1977, realizzando importanti oggetti d’arte applicata. Nel 1966 dedica al disastro del Vajont un importante lavoro a Ponte nelle Alpi e uno dei suoi interventi più ampi di decorazione d’interni presso il ristorante Da Silvio a San Michele all’Adige realizzato nel 1978, diverrà poi un raro esempio di ristorante tutelato tra i beni culturali trentini. Negli stessi anni realizza affreschi, progetti e cicli decorativi, oggetti di design e decorazioni d’interni per edifici pubblici e privati, in Italia e in Francia, tra cui l’importante progetto di decorazione del 1982 per il Palazzo dei Festival e dei Congressi di Cannes. Nel 1980 mette a punto una tecnica a base di ossidi e cemento per un grande bassorilievo esterno che ricopre tre facciate del Municipio di Carros a Nizza, edificio progettato da François Druet. Nel 1986 realizza un affresco di 75 metri quadrati per la nuova sede dell’Istituto Trentino di Cultura a Trento, ora Fondazione Bruno Kessler. Come designer vince, nel 1986, il Primo Premio Murano. Nel 1989 torna a Venezia per una grande mostra personale presso la Chiesa di San Stae, in occasione della quale la casa editrice Electa gli dedica un ricco catalogo monografico a cura di Luigi Lambertini. Negli anni novanta concepisce e realizza numerose opere su commissione pubblica e privata. Insignito motu proprio da Carlo Azeglio Ciampi del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana nel 2001, lavora tra Cannes e Casez, in Val di Non, dove muore nel settembre 2004.