Remo Wolf (1912 – 2009)
Remo Wolf nacque a Trento nel 1912. All’età di diciotto anni iniziò a dedicarsi all’arte incisoria, tecnica che predilige e che lo accompagnerà durante tutto l’arco della sua lunga ed intensa vita artistica rendendo la sua fama di livello internazionale. Si interessò nel corso degli anni in particolar modo alla tecnica xilografica, producendo una grandissima quantità di opere che conta migliaia di soggetti sacri e profani, ironici e molto spesso dedicati alla montagna. Partecipò a numerosissime Biennali di Venezia: del 1942, del 1950, del 1954 e del 1956; poi alle Biennali dell’Incisione di Reggio Emilia, di Cittadella, di Oderzo e di Carpi, infine al Premio Suzzara, al Premio Biella e alle rassegne della Calcografia Nazionale di Roma svoltesi in Italia e all’estero. Molto interessante fu anche la produzione di opere exlibristiche che composta all’incirca da 750 soggetti commissionati da noti collezionisti italiani e stranieri: come i foglietti dedicati a Mario de Filippis o le primissime opere degli anni ’30 dedicate a Gianni Mantero, con forti influenze belliche. Frequentò il Magistero a Firenze e a Roma ottenendo l’abilitazione all’insegnamento. Remo Wolf si distinse per l’originalità e la vena ironica , per il suo tratto nordico e quasi espressionistico, con cenni che riportano al Dürer. Nella produzione ad olio sembrava invece volersene quasi distaccare con violenza, avvicinandosi al gusto mediterraneo per i colori caldi e materici. Nel 1932 venne richiamato alle armi e il 4 novembre 1942, alla fine della Seconda battaglia di El Alamein, venne fatto prigioniero. Ritornò in Italia solo nel 1946 per poi iscriversi nel 1949 all’Accademia delle Belle Arti di Venezia. Nel 1952 fondò con Giovanni Giuliani,Virgilio Tramontin e Tranquillo Marangoni l’Associazione Incisori Veneti organizzando in quel periodo mostre presso il Circolo Bronzetti di Trento. Morì a Trento nel gennaio del 2009.