Remo Brindisi (1918 – 1996)
Remo Brindisi è nato a Roma nel 1918 e ha studiato arte tra Roma, le Marche (ad Urbino) e l’Abruzzo (all’Aquila e Pescara). Nel corso della vita ha compiuto molti viaggi di studio (tra cui a Firenze, Parigi, Venezia) per poi trasferirsi a vivere a Milano. Nel 1940 allestì a Firenze la sua prima esposizione personale, la cui presentazione del catalogo fu scritta addirittura da Eugenio Montale. Da quel momento esposte opere in molte altre mostre personali in gallerie nazionali e internazionali: a Parigi, Nizza, Milano, Venezia, Roma al Cairo e a San Paolo del Brasile. È stato Presidente della Triennale di Milano e per meriti culturali va ricordato che gli venne assegnata la medaglia d’oro della Pubblica Istruzione della Repubblica. Ha partecipato, soprattutto tra gli anni ’40 e ’50, a numerose Biennali di Venezia e alle Quadriennali di Roma. Famoso per le figure e i volti come per i paesaggi: le “Venezie”, gli “Oppositori”, i “Pastorelli, le “Maternità” sono i temi ciclici maggiormente ricorrenti. Ha dipinto opere a oggetto sociale e politico, fra cui spicca il ciclo della Storia del Fascismo tra il 1957 e il 1962. Ha creato i simboli che vengono portati in processione il Venerdì Santo a L’Aquila. Ha costituito su progetto di Nanda Vigo, un museo d’arte moderna a Lido di Spina, tra il 1971 ed il 1973, donandolo all’amministrazione comunale di Comacchio. Nel tempo, all’interno del museo, la cui struttura interna è a sua volta un’opera architettonica di pregio, sono state raccolte molte opere di artisti contemporanei. Nello stesso periodo gli venne assegnato il Premio Speciale Federico Bernagozzi per il quale realizzò 10 ritratti di ferraresi illustri, donati al Comune di Portomaggiore presso cui sono conservati e visibili all’interno del Teatro Sociale della Concordia. Riconosciuto a livello internazionale sino a divenire uno dei pittori maggiormente citati e noti della pittura italiana dell’ultimo secolo, a lui sono dedicati in Italia istituti scolastici nonché alcune strade.