Carlo Bonacina (1905 – 2001)

Opere
Biografia

Esponente di rilievo della corrente del Realismo Magico e del gruppo di Novecento, Carlo Bonacina nacque a Mestrino da padre scultore milanese e madre veneziana nel 1905.  Per questo risulta molto importante la sua produzione pittorica ad olio, le incisioni ad acquaforte e gli affreschi religiosi in varie chiese del nord Italia ed in particolare in Trentino e in vari musei e gallerie. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia, partecipa dal 1926 al 1929 alle mostre dei giovani artisti di Cà Pesaro per partecipare poi alla XVI Esposizione internazionale d’arte di Venezia nella sezione bianco e nero. Era quello il periodo del Realismo magico e Carlo Bonacina verrà particolarmente ispirato dall’insegnamento di Virgilio Guidi. Proprio in quel periodo iniziò a frequentare la Val di Non e a dipingere molti paesaggi rurali e montani fino a quando, nel 1931, decise di trasferirsi in Trentino sollecitato dall’amico e artista Gino Pancheri, legato al Gruppo d’Avanguardia composto, tra gli altri, da Giacomo Manzù e Aligi Sassu. Nel secondo dopoguerra, Bonacina si concesse una maggiore libertà, facendo propria l’espressione post-cubista. Nel 1958 si trasferì a Trento dove divenne esponente del Sindacato Artisti Trentini, presidiendo per un periodo anche l’Associazione degli Artisti Cattolici (UCAI). Divenne poi sempre più intensa la sua attività di decorazione murale con la tecnica dell’affresco di edifici pubblici e religiosi in Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Trentino Alto-Adige.  Negli anni Settanta la pittura e la grafica di Bonacina s’ispirano ad un’astrazione antinaturalistica di stampo geometrico, che lo caratterizzerà sino alla fine, pur non abbandonando quasi mai il richiamo al figurativo. Dal 1953 al 1975 fu insegnante di decorazione pittorica presso l’Istituto d’Arte Vittoria di Trento.