Augusto Murer (1922 – 1985)
Murer nacque nel 1922 a Falcade, nelle Dolomiti bellunesi dell’Agordino, ma la sua prima formazione artistica si svolse alla scuola d’arte di Ortisei. Oltre a pittore è noto anche come uno dei più significativi scultori italiani della seconda metà del Novecento, con un’ampia produzione artistica legata a temi di impegno civile, ma anche alla ricerca del senso profondo dell’esperienza umana. Si affermò in quegli anni una predilezione per la scultura in legno, che rimase il materiale a lui forse più congeniale anche nella successiva lunga e prolifica produzione artistica, costantemente attenta alle possibilità espressive della materia. Fondamentale per la sua crescita artistica e la conquista di un proprio e unico senso estetico fu l’incontro a Venezia nel 1943 con Arturo Martini, incontro che Murer ricorderà sempre con le seguendi parole: “mi tolse le cateratte dagli occhi“. Augusto Murer fu anche un noto partigiano e come tale partecipò alla Resistenza, militando sui monti bellunesi nelle file della Brigata Fratelli Fenti e dopo il 1945. Al termine del conflitto mondiale Murer non smise mai di partecipare con grande passione civile ed artistica alla fase di rinnovamento che segnò la nascita della storia repubblicana e democratica del Paese. Murer si confrontò sempre con tematiche quali l’amore, la sensualità, il lavoro, il sacrificio, la lotta, la sconfitta, la morte cimentandosi con differenti forme di espressione artistica: oltre alla scultura in legno ed in bronzo produsse anche una grande quantità di dipinti, disegni e opere grafiche. Nel 1942 fece realizzare il proprio atelier dall’Architetto Giuseppe Davanzo di Treviso tra i boschi di Molino di Falcade, località natia alla quale rimase sempre legato. Nel corso degli anni poi trasformò il suo atelier in sede di mostre e centro culturale ospitando artisti come Renato Guttuso, Ernesto Treccani, Carlo Levi, esponenti politici come Sandro Pertini e Giorgio Amendola e infine uomini di cultura tra i quali ricordiamo Rafael Alberti, che gli dedicò perfino una poesia. Attualmente l’atelier è divenuto sede dell’associazione “ERMA”, nata per promuovere e far conoscere le opere di Augusto Murer, morto a Padova l’11 giugno del 1985, nel pieno della sua attività artistica.